Il corpo che siamo. Tra mito e realtà

20 marzo –  “Il corpo che siamo. Tra mito e realtà”

Tra i palazzi di una città sorgono parchi, piscine, palestre, impianti sportivi. Qualcuno di noi dalla città è uscito e ha fatto molta strada per sperimentarsi ai massimi livelli, tornando poi a casa, tra le strade e le piazze delle nostre comunità. E narrando con la propria storia l’avventura di un impegno quotidiano che coincide con l’allenamento di una vita, il desiderio di raggiungere obiettivi, la voglia di ricominciare.

Valentina Rodini Oro olimpico a Tokyo e Anna Bergonzi, fisioterapista e allenatrice di atletica leggera, dialogano con Filippo Gilardi, giornalista

Attraversava la città

20 febbraio –  “Attraversava la città”

La città è metafora di incontri, relazioni, ricerche e pezzi importanti di vita che si intrecciano e si saldano in una storia comune. Solo così la città è sottratta all’abisso dell’anonimo e al vuoto della solitudine, perché è come salvata dal mutuo riconoscimento e dalla forza della comunità. Lo stesso Gesù attraversava la città (Lc 19.1) per incontrare i volti concreti di chi ha una biografia, a volte pesante e fragile: e poterla visitare, toccare con mano, prenderla sul serio. Ma essere comunità è questione di stile, di scelta e di valore. Come ricorda anche papa Francesco nell’ultima enciclica Fratelli tutti, firmata sulla tomba del poverello di Assisi.

Interviene don Bruno Bignami, direttore dell’ufficio nazionale per la pastorale sociale e del lavoro

Cittadini, sudditi e viandanti

23 gennaio –  “Cittadini, sudditi e viandanti”

Si può stare in città in molti modi, anche da turisti o da semplici individui, chiusi nel proprio guscio. Il mondo della politica, si sa, è complesso e in molti casi oggetto di pregiudizio. Ma la politica vera è uno dei volti del servizio alla società: un’occasione di messa in gioco di passione e competenze. Paolo VI la definiva “la più alta forma di carità”. E non è detto che sia lontana dagli interessi dei giovani che a volte spiazzano per la generosità dell’impegno.

Tavola rotonda con Marco Pasquali, sindaco di Sabbioneta, e Massimo Galli, sindaco di Rivarolo Mantovano – modera l’incontro Matteo Lodigiani

Macchine intelligenti

19 dicembre –  “Macchine intelligenti”

Se potessimo scendere sotto le case e le strade delle nostre città, scopriremmo una fittissima rete di connessioni idrauliche, elettriche, digitali… la città è un dedalo di infiniti attraversamenti, resi ancora più rete dall’intelligenza artificiale e dalle sue straordinarie applicazioni. Spazi e tempi dei nostri vissuti sono sempre più smart. Oggi più che mai ci si interroga sul rapporto tra uomo e tecnologia, come ricordano le sfide contemporanee del transumanesimo, ma anche l’impiego più quotidiano di apparati che ormai fanno parte della vita di tutti.

Interviene il prof. Paolo Benanti, Università Gregoriana di Roma

La bellezza salverà il mondo

14 novembre –  “La bellezza salverà il mondo”

Ogni città e paese è carico di storia e la storia spesso testimonia di sé con i molteplici linguaggi dell’arte. Palazzi, chiese, strade e musei, giardini e statue e le vite stesse di chi l’arte la incarna e la condivide… sono espressione di qualcosa che va oltre il calcolo dell’utile, sfida l’effimero ed abita l’ostinata ricerca del bello da parte dell’umano. Il bello è veramente tale se esprime il gratuito e dà respiro a quanto è simbolico della vita… come un dono inaspettato, spesso lontano dai canoni della produttività o della presunta perfezione: da celebrare e di cui fare memoria grata.

Performance e testimonianza di Magica Musica (Castelleone)

 

Una volta si andava in fabbrica

17 ottobre –  “Una volta si andava in fabbrica”

Le conseguenze della pandemia sono anche di natura economica. L’Europa ha varato il piano Next Generation EU finalizzato ad investire ingenti risorse per la ripresa e la resilienza degli stati membri. Dentro le percentuali e gli indicatori numerici si fatica a ritrovare le storie di ciascuno ed in particolare dei giovani che si affacciano al mercato del lavoro o si preparano alla sfida dell’autonomia e dell’età adulta. I dati sulla povertà assoluta in Italia sono allarmanti, mentre non mancano segnali di fiducia e speranza. In questo contesto quali orizzonti si aprono per i giovani? In che direzione ci si sta muovendo?

Interviene il prof. Fabio Antoldi, docente di Economia all’UniCatti Cremona

 

I grandi si dimenticano come si fa a volare, le relazioni tra i giovani nell’età della pandemia.

14 Febbraio –  “I grandi si dimenticano come si fa a volare

È ripreso presso la chiesa del Maristella il percorso per giovani “Traiettorie di sguardi”, con la riflessione proposta dal professor Giorgio Prada

“I grandi si dimenticano come si fa a volare”: questo il titolo dell’incontro di “Traiettorie di sguardi”, il percorso per i giovani della diocesi, tenutosi domenica sera presso la Chiesa del Maristella a Cremona. Un evento finalmente in presenza (dopo diversi mesi di stop forzato nel rispetto delle normative vigenti anti-covid) capace di attirare diversi giovani da tutta la diocesi e di riempire la Chiesa.

La data, suggestiva e caratteristica, non era casuale: quale migliore occasione del Giorno degli Innamorati, S. Valentino, per riflettere sul tema delle relazioni nel mondo giovanile?

A guidare la riflessione il prof. Giorgio Prada, pedagogista, formatore, docente universitario e già diverse volte ospite di Tds. Il docente ha esordito commentando alcuni video realizzati ad hoc da alcuni giovani cremonesi circa il modo di vivere le relazioni ai tempi del covid-19: relazioni avvizzite, congelate, filtrate dalle luci blu degli schermi di smartphone e computer. Tuttavia, secondo il relatore, coesistono due enormi problemi: lo sgretolamento del “sistema” e la presa di coscienza che, anche prima della pandemia, le relazioni non erano poi così sane. Insomma la situazione grottesca nella quale il mondo è stato catapultato, da ormai quasi un anno, ha lasciato squarci evidenti, oltre ai quali si possono intravedere le criticità di uno stile relazionale qualitativamente scarno e poco fruttifico.

A partire da questa ipotesi, Giorgio Prada ha suggerito l’analisi di due canzoni: “La mia città” di Luca Carboni (1992) e “L’isola che non c’è” di Edoardo Bennato (1980). La prima, pur risalendo a quasi 30 anni fa, risulta estremamente attuale e significativa secondo Prada, che trova un’analogia tra il modo di vivere la città di Carboni e l’approccio alla vita di un giovane oggi. La seconda, riprendendo il tema portante del percorso di Tds di quest’anno, incentrato sulla figura di Peter Pan con tutte le sue luci ed ombre, ha permesso di stuzzicare il giovane pubblico su una modalità nuova per ri-generare le relazioni e, al contempo, “cambiare le cose”: il sogno. Sogno da intendersi come condivisione di progettualità, idee, aspettative, desideri, e dunque immaginazione condivisa di un futuro.

Un sogno che passa attraverso l’esperienza, il “fare insieme”: provoca il relatore sul fatto che «si impara prima a scrivere, poi a leggere». Si supera dunque la storica diatriba tra testa e cuore: il sogno, che com-portarsi bene, condividendo e facendo esperienza, è la chiave per risanare le ferite del nostro tempo, perché, come ci insegna proprio Peter Pan: “solo chi sogna può volare”.

Andrea Bergonzi

(fonte: Diocesi di Cremona)

I grandi si dimenticano come si fa a volare

14 Febbraio –  “I grandi si dimenticano come si fa a volare

Se l’adolescenza è paragonabile all’esplosione della primavera, con la sua carica di vitalità, la giovinezza assomiglia a quel maggio inoltrato in cui la temperatura è più stabile e la luce del sole è più piena. Perché si va a passo spedito verso l’estate, la pienezza. Incontrare relazioni, scegliere di amare, costruire un progetto generativo vuol dire non saper più volare? A quasi un anno dall’esperienza del lockdown che ne pensiamo della relazione? Quale valore possiamo assegnare allo stare con, al toccare, al condividere? Perché, forse, la pelle mia e dell’altro non è solo un confine, una barriera, ma anche un invito.

Il sociologo Giorgio Prada, dell’Università Bicocca di Milano, commenta le reazioni giovanili sul tema delle relazioni.