Ieri, domenica 20 gennaio, si è svolto presso l’oratorio del Maristella il quarto incontro
di Traiettorie di Sguardi, percorso per i giovani della Diocesi che quest’anno ha scelto
come tema da seguire nei diversi incontri quello della narrazione.
Ospite dell’ultimo incontro è stata l’Associazione Latinoamericana di Cremona con il
suo Coro Voz Latina, esperienza nata qualche anno fa a Cremona da un piccolo gruppo
di musicisti argentini che si sono trasferiti in città per studiare musica antica e per
riscoprire le loro radici italiane.
Attraverso il canto la platea di giovani è stata accompagnata a scoprire la storia di un
popolo che ha sempre espresso attraverso la musica la commistione e le influenze degli
altri popoli che hanno conquistato, abitato e attraversato il Sud America dal Messico
fino alla Patagonia lasciando un segno. E così si scopre che nei loro canti tante sono le
influenze della “musica nera” arrivata in America del Sud attraverso gli schiavi africani
che venivano deportati per lavorare la terra.
Dopo la conquista degli spagnoli nascono canti e danze che tentano di tenere insieme
l’identità del popolo indigeno e quella dei conquistatori arrivando anche a cercare
somiglianze e punti di tangenza nel rito religioso. Tantissimi sono, infatti, i canti
dedicati a Maria che però richiamano anche le caratteristiche dei canti dedicati a
Madre Terra.
Nei loro canti numerosi sono i richiami al tema dell’esilio e della migrazione dal paese
alla grande città, piuttosto che l’allontanamento dal proprio paese a causa della
dittatura.
Altro tema ricorrente è quello dell’unità di un popolo che, nonostante le distanze
geografiche, sente un forte senso di appartenenza a tradizioni comuni; e quello del
lavoro: tanti, infatti, sono i canti dedicati ad alcune professioni molto umili, come
quello della giardiniera.
Il filo narrativo ha tenuto la platea di giovani incantata di fronte a questo susseguirsi di
note, parole e voci. Un’esperienza davvero suggestiva.