Domenica 22 febbraio si è svolto l’ultimo incontro di TDS intitolato “Non di solo pane” ed è stato tenuto dal Vescovo di Novara mons. Franco Giulio Brambilla, storico e docente di antropologia teologica. E’ stato un incontro perfetto per concludere il percorso di quest’anno che è partito dal cibo vero e proprio e i significati legati ad esso, per passare poi a riflettere sulle contraddizioni del cibo e le sue disuguaglianze; ci ha permesso di sperimentare i cibi di altre nazioni in una vera cena condivisa e di affrontare il complesso problema degli OGM cercando di capire quanto la tecnologia possa essere utile a sfamare il pianeta di domani.
In questo incontro invece la domanda di fondo è stata: “noi giovani di cosa abbiamo veramente bisogno per vivere?”. Il vescovo ha risposto a questa domanda tenendo una riflessione sul capitolo ottavo del Deuteronomio, in particolare si è soffermato sulla promessa contenuta in questo testo che comincia dalla memoria della schiavitù in Egitto al vestito destinato a non logorarsi, passando per la dichiarazione che ci si nutre non di solo pane, ma di quanto esce dalla bocca del Signore. Il vescovo, servendosi del testo del Deuteronomio, ha parlato direttamente a noi: per dare sapore alla nostra vita serve un cuore tonico, capace di tendere al desiderio (da de-sidus – ricerca della stella) cioè seguire la rotta giusta, la Stella Polare. Abbiamo bisogno di riferimenti perchè una vita senza riferimenti è come navigare nel mare senza una stella. Dobbiamo decidere per cosa vivere, non si può far conto su ciò che già sappiamo e neanche su quello che dicono i nostri padri. Vivere non di solo pane ma di quanto esce dalla bocca del Signore significa prestare credito alla Parola che dà sapore, perché alla fine del nostro cammino “il nostro vestito non si sarà logorato addosso, e il nostro piede non si sarà gonfiato”.